lunedì 9 luglio 2012

L'assoluzione dei salumi

Piatto salumi
Finalmente!
Quello che leggerete sarà per tanti una bella notizia, sospirata e attesa; renderà meno spiacevoli le tante faticose diete.

Considerati da sempre i nemici della corretta alimentazione, per i salumi è il momento della meritata glorificazione: passano oggi a pieno titolo nella lista degli alimenti sani e genuini, perfetti da consumare fino a 2/3 volte la settimana in quantità di 50-60 gr., sempre nell'ambito di un'alimentazione sana ed equilibrata, ricca di vegetali freschi (ammortizzatori), come previsto dalla dieta mediterranea.
A patto di sceglierli si altissima qualità, possono costituire un antipasto da accompagnare ad un primo leggero, in sostituzione di un secondo piatto o in mezzo a due fette di pane, preferibilmente integrale e con aggiunta di verdure, come merenda energetica e nutriente, ideale per lo sport.
Questa rivalutazione nutrizionale è il frutto di modifiche sostanziali nei processi  produttivi e soprattutto dalla materia prima. rispetto ad anni fa, infatti, la dieta dei maiali è stata completamente riformulata per ottenere carni più magri, povere di grassi saturi e proporzionalmente più ricche di preziosi grassi monoinsaturi come l'acido oleico e aciso linoleico, importantissimi nella prevenzione dell'arteriosclerosi, della salvaguardia dell'apparato cardiovascolare e in generale del mantenimento della buona salute.

La rivoluzione dietetica ha permesso di mantenere i grassi in un range accettabile: il crudo oggi ne contiene il 1%. il cotto 15%, se li priviamo del grasso esterno scendiamo sotto al 5%. Queste diminuzioni si sono riversate ovviamente anche in un calo delle calorie: 145 per etto nel prosiutto di parma crudo magro, 132 del cotto magro e 375 calorie del salame Felino...pensate che la bresaola, considerata da sempre nelle diete, ne ha 151.

Salumi vari
Anche per quanto riguarda il colesterolo i salumi italiani vanno riconsiderati senza pregiudizio: il loro tasso medio è pari a 80 mg per 100 gr con valori che scendono a 70 e 62 mg nel caso di mortadella, p. cotto e wurstel.

Attenti però a non esagerare con la ricerca di carni magri a tutti i costi: il troppo non va mai bene.
La presenza di striature di grasso è infatti sinonimo di genuinità. Anche dal punto di vista nutritivo , gli studi confermano che una modesta quota di grasso in tali carni ha un ruolo positivo per la salute: non dimentichiamo che i grassi dovrebbero costituire il 25% delle calorie giornaliere.

Come diceva mio nonno il maiale è meglio grasso che magro.



1 commento:

  1. ..e tuo nonno aveva proprio ragione..;))!!Grazie davvero di tutte qste informazioni

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